
Quando Cedric J. Robinson decostruiva il concetto di capitalismo razziale, spiegava che la storia del capitalismo è stata fortemente basata sul suo legame con il razzismo e lo sfruttamento delle persone ridotte in schiavitù. Sebbene la schiavitù sia stata formalmente abolita secoli fa, oggi è possibile recuperare questo concetto per descrivere la maniera in cui la suddivisione sociale e razziale del lavoro viene applicata alle persone razzializzate e/o migranti in Europa e in Italia. In questo contesto, le persone migranti e/o razzializzate si trovano all’interno di paradossi disumanizzanti: se da un lato servono all’economia del paese, al contempo devono essere espulse o marginalizzate, in un limbo ricattatorio fatto spesso di irregolarità e sistemi semischiavistici. Ci troviamo di fronte a una forma di razzismo istituzionale che, proprio perché perpetrato dallo Stato, è insito nelle leggi vigenti, create apposta per una determinata categoria sociale e razziale, impedendo l’autodeterminazione delle persone immigrate e/o razzializzate. Un libro che spiega il sistema della razza, smonta le retoriche della «sostituzione etnica», illustra la produzione di subalternità e privazione di diritti che si produce sulla linea del colore.
Info
Titolo | Lo sfruttamento della razza. Le nuove gerarchie della segregazione |
Autore | Oiza Queens Day Obasuyi |
Casa editrice | DeriveApprodi |
Lingua | Italiano |
EAN | 9788865485965 |
ISBN | 8865485965 |